CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE
MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI
DISCRIMINAZIONE
I destinatari del presente Codice di Condotta sono tutti gli associati all’A.S.D. Amici del Mare Sori ed i
collaboratori esterni che parteciperanno a qualunque titolo alle iniziative sportive organizzate dall’Associazione
od a quelle a cui l’Associazione aderirà. I Consiglieri, i Responsabili dei vari settori sportivi e gli organizzatori
degli eventi cureranno ed incentiveranno la crescita e l’interesse dei giovani allievi e tesserati nelle varie
iniziative e si attiveranno per la creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la
pratica sportiva. A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello per gli
allievi affiliati all’Associazione. Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con
allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano
integralmente dopo averne preso visione. Ogni presunta violazione del Codice di Condotta deve
essere segnalata e verificata secondo quanto stabilito dal Modello Organizzativo e di Controllo
dell’attività sportiva.
Le misure e le sanzioni in caso di violazioni, ove non abbiano rilevanza penale a cui seguiranno
necessariamente altri provvedimenti non di competenza dell’Associazione, potranno andare
dall’ammonimento verbale fino alla sospensione od alla cessazione degli incarichi o della
collaborazione.
L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA AMICI DEL MARE SORI si impegna a far
rispettare i seguenti punti:
1. Rispetto e Dignità: – Rispettiamo la dignità e l’integrità di tutte le persone coinvolte nelle
attività dell’Associazione, senza discriminazioni di alcun genere – Trattiamo tutti con cortesia,
gentilezza e rispetto, evitando linguaggi offensivi, comportamenti intimidatori o abusivi.
2. Sicurezza e Benessere: – Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i
partecipanti, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di
danno. – Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi
di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.
3. Comportamento Appropriato: – Manteniamo un comportamento professionale e appropriato in
tutte le interazioni con i partecipanti, evitando qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato.
Evitiamo situazioni che possano essere percepite come sospette o inappropriate, mantenendo
un comportamento trasparente e rispettoso.
4. Comunicazione Adeguata: – Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i
partecipanti, genitori, colleghi e altri membri della società sportiva.
5. Manteniamo la riservatezza e il rispetto della privacy delle persone coinvolte, evitando la
divulgazione non autorizzata di informazioni personali o sensibili.
6. Formazione e Consapevolezza: – Partecipiamo a programmi di formazione e sensibilizzazione
sulla tutela relativa al “safeguarding” (ovvero un sistema di Prevenzione e Tutela da
comportamenti inappropriati) per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire
e rispondere agli abusi. – Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i
partecipanti alle attività associative, con pericolare attenzione ai minori e ai disabili, e nel
segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di abuso alle autorità competenti.
7. Collaborazione e Rendicontabilità: – Collaboriamo con altri membri della società sportiva e
autorità competenti per garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti. – Siamo pronti a
rendere conto delle nostre azioni e decisioni, rispondendo in modo trasparente e responsabile
alle preoccupazioni sollevate dalla comunità sportiva.
Tutti i soggetti destinatari del presente Codice di condotta si impegnano a:
 rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente
dalla loro età, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua,
religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione.
All’istruttore tecnico si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non
ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta
discriminazione nei confronti dei tesserati;
 attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività;
 incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione;
 non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori,
Ufficiali di Regata, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non
tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a
rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
 sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai
risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
 trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
 educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
 aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni
assegnate e sul tema della tutela dei minori;
 rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il
benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa;
 combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori; – ascoltare i bisogni, le
richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati;
 non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove;
 non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare
qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
 non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
 non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico
possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
 non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai
18 anni – non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre
rispettoso e discreto; – non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo
considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
 non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
 garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva,
all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni;
 lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il
benessere di ogni tesserato;
 non compiere atti e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un
abuso fisico;
 intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la
crescita e la loro tutela;
 accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività sia in
sede che in trasferta siano sicure;
 garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario
rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione;organizzare il lavoro, il
luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
 rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere
sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
 evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli;
garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitario si svolga in modo aperto e in
ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un
soggetto terzo (altro tesserato, adulto);
evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti;
 non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al
termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio
genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente
autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni
autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità
genitoriale sul minore;
 non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle
conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini
che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
 non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui
ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media
personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.)
in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare
e/o utilizzare tale materiale prodotto (anche iscrizione alle regate, raduni, att. Istituzionale);
 segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere degli atleti rivolgendosi al
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, in conformità a quanto disposto nel
Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva;
 consultare il Responsabile Safeguarding in caso di dubbi sulla partecipazione di atleti, in
conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, in
caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o intellettivo
relazionale.
Sori, 21/01/2025
A.S.D. Amici del Mare Sori
Il Presidente
Roberto Musso

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dalla ASSOCIAZIONE SPORTIVA
DILETTANTISTICA AMICI DEL MARE SORI (di seguito l’Associazione), come previsto dal comma 2 dell’articolo
16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021.
Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività dell’Associazione, indipendente dalla
disciplina sportiva praticata.
Il presente documento ha validità triennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta
necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le
eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I. e le raccomandazioni dell’Osservatorio
Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.
L’obiettivo è di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti
i tesserati ed associati, in particolare minorenni, garantendone l’uguaglianza e l’equità e tutelando al contempo
l’integrità fisica e morale.
Il presente Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva con il Codice di Condotta a tutela dei minori e
per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione deve essere
pubblicato sulla homepage del sito dell’Associazione e visionabile in segreteria.

Diritti e doveri
A tutti i tesserati ed associati sono riconosciuti i seguenti diritti fondamentali:
 trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
 tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione,
indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale,
lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
 salute e benessere psico-fisico garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.
Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo, funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono
tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni indicati nel presente Modello e nel Codice di Condotta.
Prevenzione e gestione dei rischi
Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:
 l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la
sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e
autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato
attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
 l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio
di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno
alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato/ socio. Tali atti
possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva)
un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi Atleti infortunati o comunque non in condizione fisica

per svolgere attività sportiva. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo
di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping; – la molestia sessuale:
qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale
o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere
osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi
connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto
sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante, umiliante o denigrante;
 l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con
contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può
consistere anche nel costringere un tesserato/socio a attuare condotte sessuali inappropriate o indesiderate,
o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
 la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri
che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o
atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un
danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico
disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato/socio;
 l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
 l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare
liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti
contrari al buon costume;
 il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più
soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di
comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati
con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato/socio. Possono anche consistere in
comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato/socio che
determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, offese
riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie
infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
 i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio
basato su etnia, caratteristiche fisiche, genere, status socioeconomico, prestazioni sportive e capacità
atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. I comportamenti rilevanti
possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche,
sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog ecc…

Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni

L’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e
contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati/soci nonché per garantire la protezione
dell’integrità fisica e morale degli sportivi.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà essere soggetto autonomo, verrà selezionato tra i
soggetti che abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni
delicate. Dovrà essere opportunamente formato e partecipare ai seminari informativi organizzati dall’Associazione,
dalla Fipsas o da altra Federazione/Ente.
Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale. Non può essere, infatti, designato come
responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi.
In ogni caso, il Responsabile safeguarding all’interno dell’Associazione svolge funzioni di vigilanza circa l’adozione
e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché di collettore di eventuali segnalazioni di condotte
rilevanti ai fini delle politiche di safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive.
Il Responsabile safeguarding sarà tenuto a sensibilizzazione i membri dell’Associazione sulle questioni di
safeguarding e sarà tenuto a collaborare con le autorità competenti.

Il Responsabile safeguarding dovrà definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri
dell’Associazione per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la
gestione delle segnalazioni ricevute.
Il Responsabile safeguarding dovrà garantire la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardanti casi
di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della
privacy delle persone coinvolte.
Il Consiglio direttivo dell’Associazione potrà sospendere o rimuovere il responsabile safeguarding in caso di
mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell’Associazione relative alla protezione dei minori.

Uso degli spazi dell’Associazione

Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso all’Associazione durante gli
allenamenti e le sessioni prova di tesserati/soci minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai
soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati. Presso le strutture in gestione o in uso
all’Associazione devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio.
Durante le sessioni di allenamento o di uscita in mare non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o
genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e, comunque, solo per
eventuale assistenza a tesserati sotto i 6 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale.
In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora
necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale in sua assenza, a un tecnico formato sulle
procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei
confronti della persona offesa. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno
un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera).

Trasferte

In caso di trasferte o attività che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere,
eventualmente in condivisione con atleti dello stesso genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i
dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore.
Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se
minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare
qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.

Tutela della privacy

A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci dell’Associazione all’atto
dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali, deve
essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo
679/2016 (GDPR).
I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque
solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un
obbligo legale o sulla base del consenso. In particolare, le categorie particolari di dati personali (quali l’origine
razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché dati
genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita
sessuale o all’orientamento sessuale della persona) possono essere trattate solo previo libero ed esplicito
consenso dell’interessato, manifestato in forma scritta, salvi i casi di adempimento di obblighi di legge e
regolamenti. L’Associazione, fermo restando il preventivo consenso raccolto all’atto dell’iscrizione/tesseramento,
può pubblicare sui propri canali di comunicazione fotografie ritraenti i tesserati prodotte durante le sessioni di
allenamento, gara e manifestazioni, ma non è consentita produzione e la pubblicazione di immagini che possono causare situazioni di imbarazzo o pericolo per i tesserati/soci. La documentazione, sia cartacea, sia digitale, raccolta dall’Associazione contenente dati personali dei tesserati, fornitori od ogni altro soggetto, deve essere custodita garantendo l’inaccessibilità alle persone non autorizzate al trattamento dei dati. In caso di perdita,
cancellazione, accidentale divulgazione, data breach, eccetera, deve essere data tempestiva comunicazione
all’interessato e, contestualmente, al titolare e responsabile del trattamento dei dati personali. Deve essere data
tempestiva comunicazione anche all’autorità Garante per la protezione dei dati personali, se la violazione dei dati
personali comporta un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche.
Tutte le persone autorizzate al trattamento dei dati personali devono essere adeguatamente formate e devono
mettere in atto tutti i comportamenti e le procedure necessarie alla tutela dei dati personali degli interessati,
soprattutto di quelli rientranti nelle categorie particolari di dati personali.

Inclusività

L’Associazione:
 garantisce a tutti i propri tesserati/soci e a quelli di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari
diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere,
orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica,
intellettiva, relazionale o sportiva.
 si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive
dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando
suddetti atleti, anche tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche, nel gruppo di atleti
tesserati per l’Associazione loro coetanei.
 L’Associazione si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista
economico o famigliare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività dell’associazione anche
mediante l’attivazione di iniziative ad hoc e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo
settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.

Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni dei comportamenti lesivi
In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati/soci o di persone terze, nei confronti di altri tesserati,
soprattutto se minorenni, deve essere tempestivamente segnalato al Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo e-mail[safeguarding@amicidelmaresori.it].
Le chiavi di accesso a tale indirizzo e-mail saranno in possesso esclusivamente del Responsabile.
In caso di gravi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze
dell’ordine.
L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione
secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
 Presentato una denuncia o una segnalazione;
 Manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
 Assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;

 Reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
 Intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.
 Informare il Safeguarding Office della Federazione di appartenenza e gli Organi di Giustizia qualora le
violazioni rientrassero nell’ambito di competenza federale

Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori

A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:
 Mancata attuazione colposa delle misure indicate nel presente Modello organizzativo e di controllo dell’attività
sportiva;
 violazione dolosa delle misure indicate nel presente Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva,
tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e l’Associazione in quanto preordinata in modo univoco
a commettere un reato;
 violazione delle misure poste a tutela del segnalante;
 effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;
 violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione;
 violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei
destinatari del presente modello;
 atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente
o indirettamente, alla segnalazione;
 mancata applicazione del presente sistema disciplinare.
Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore
della violazione e l’Associazione, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità
dell’autore.
Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o
dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva,
nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato,
entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di
responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre
particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto.
Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i
mezzi ritenuti più idonei dall’Associazione.

Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti

Contro i comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello,
possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della
violazione commessa:
 richiamo verbale per mancanze lievi;

 ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto;
 multa in misura non eccedente l’importo di 5(cinque) ore della retribuzione prevista;
 sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15(quindici) giorni;
 risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.
Ai fini del precedente punto:
 incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per
mera negligenza, le prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza
esterna;
 incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il
biennio, nella commissione di infrazioni alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione
abbia rilevanza esterna; incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5
(cinque) ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella
commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità
gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con
comportamenti quali:
1. l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni; l’effettuazione,
con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del presente Modello.
2. la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante; la
reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui
riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Sportive);
 incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di
15 (quindici) giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le
quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 (cinque) ore della normale retribuzione e/o effettui,
con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello a tutela dei minori e per la
prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le
misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare
atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante;
 incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che
eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente
diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti contro la violenza di qualsiasi genere e/o
violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione
ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso
il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità
delle stesse.

Sanzioni nei confronti dei volontari.

Nei confronti dei volontari possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla
natura e gravità della violazione commessa:
 richiamo verbale per mancanze lievi;
 ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto;

 allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15 (quindici) giorni;
 allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 (uno) anno;
 rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello
stesso.
Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.

Obblighi informativi e altre misure

L’Associazione è tenuta a pubblicare il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni presso la sua sede e le strutture che ha in gestione o in uso, nonché sulla homepage del sito
istituzionale.
Al momento dell’adozione del presente modello e in occasione di ogni sua modifica, l’Associazione:
a) deve darne comunicazione via posta elettronica e Whatsapp a tutti i propri tesserati, associati e volontari;
b) deve informare il tesserato/socio o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i
soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
c) deve dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni, al Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie –
Safeguarding Office della federazione sportiva di competenza, nonché all’Ufficio della Procura federale ove
competente;
d) deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto
dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a
propri diritti, obblighi e tutele;
e) deve prevedere adeguate misure per la diffusione e l’accesso a materiali informativi finalizzati alla
sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi;
f) deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati/soci o eventualmente a coloro che esercitano la
responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure
adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di
manifestazioni sportive;
g) deve dare comunicazione ai tesserati/soci o eventualmente a coloro esercitano la responsabilità genitoriale
o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti di ogni altra politica di safeguarding adottata dalle federazioni
sportive alla quale è affiliata.
Sori, 21/01/2025 A.S.D. Amici del Mare Sori
Il Presidente
Roberto Musso